L’escursionismo e le passeggiate in natura sono tra la attività più appaganti e benefiche per il nostro corpo e la nostra mente.
E’ provato scientificamente che passeggiare tra i boschi, respirare aria ossigenata dalle piante, fotografare la natura, camminare insieme ad altri amici, parenti o semplici compagni di escursione ha un beneficio enorme per la nostra salute.
Abbiamo già affrontato il tema parzialmente sul tipo di escursione e il relativo l’abbigliamento da adottare, ma anche i vari gradi di difficoltà che una escursione può comportare.
Ma tutto ciò non può che essere definito programmando bene le uscite e magari, se non si ha esperienza sufficiente, rivolgersi alle guide naturalistiche certificate dalle varie associazioni iscritte al Ministero dello Sviluppo Economico.
Le guide certificate infatti hanno ottenuto un attestato per aver svolto corsi e aggiornamenti tali da avere la preparazione tecnica e organizzativa per prevenire, affrontare e gestire eventuali emergenze venutesi a creare durante l’escursione.
Ma andiamo con ordine.
LA NOSTRA SALUTE
Per partecipare ad una escursione bisogna chiedersi, sia da guida che da partecipante…
Sto fisicamente bene ? Deambulo regolarmente ? Ho mal di schiena, non ho giramenti di testa, sono lucido, respiro bene, prendo medicinali pesanti ? Soffro di allergia, di claustrofobia o di vertigini ? Ho un problema neurologico e qualche volta ho mancamenti ? Problemi di pressione arteriosa, alta o bassa ? E via dicendo.
E’ un’autovalutazione che è sempre bene fare prima di affrontare qualsiasi tipo di escursione, meglio il giorno prima che la mattina stessa prima di uscire !
IL RUOLO DELLA GUIDA NATURALISTICA
Ma se in questa prima autovalutazione la guida deve essere lucida e perfettamente in forma anche psicologicamente, l’escursionista partecipante ha una chance in più, ovvero chiedere alla guida se l’eventuale sua patologia momentanea o permanete che sia, accertata dal medico curante, può compromettere l’esecuzione di quella specifica escursione oppure di qualsiasi escursione. La guida, se corretta e professionalmente all’altezza, darà sicuramente precise indicazioni al suo potenziale utente relativamente a tutti i suoi dubbi.
La guida infatti conosce prima di tutto i suoi personali limiti e dovrebbe effettuare e proporre escursioni e/o trekking che può gestire con dimestichezza, tranquillità, determinazione e sicurezza e queste sensazioni deve pure trasmetterle ai propri utenti, singoli o in gruppo che siano. La guida certificata infine ha fatto un corso di primo soccorso e dovrebbe avere un attestato BLSD valido per l’eventuale massaggio cardiaco d’emergenza ed eventuale uso del defibrillatore, oltre ad avere una assicurazione professionale ed essere tesserato ad una associazione di guide ambientali o naturalistiche (le più note sono AIGAE, FES, LAGAP, ASSOGUIDE).
Inoltre dovrebbe essere inserito, se operante in Sicilia, nell’Elenco Regionale Guide Ambientali Naturalistiche Escursionistiche della Regione Siciliana.
Inoltre una guida naturalistica conosce bene il territorio che propone, il percorso da effettuare, le eventuali reti di conoscenze per chiedere aiuto o semplicemente se c’è copertura radio o cellulare. Infatti è una regola, per una guida certificata, prima di proporre un’escursione o un trekking, effettuare un’escursione preventiva calcolando distanze, tempi, percorsi, punti di osservazione, punti di riferimento, elementi naturalistici di rilievo ed eventuali ripari per improvvisi cambiamenti meteorologici non previsti.
In base a tutto questo, ovvero la valutazione del grado di difficoltà dell’itinerario sommato alle previsioni meteorologiche attese, la guida propone l’escursione a un determinato pubblico limitandone anche il numero di partecipanti. Di regola una guida singola non può gestire un numero elevato di escursionisti, indipendentemente dal tipo di percorso, per questo motivo di solito le guide si organizzano in maniera tale di avere un’altra guida o un riferimento che si mette in coda al gruppo di escursionisti che è un ruolo chiave per la buona riuscita dell’escursione.
Quindi prima cosa: se si tratta di effettuare escursioni in ambiente naturale è bene sempre rivolgersi alle guide naturalistiche.
Attenzione a chi si professa guida senza effettivamente esserlo o magari dimostra sicurezza e spavalderia nell’affrontare luoghi impervi e in aperta montagna… cerchiamo di valutarne le capacità informandosi preventivamente.
Anche all’interno di importanti associazioni che gestiscono cammini regionali ci sono persone altamente competenti, al pari di guide naturalistiche, a cui potersi rivolgere per informazioni o dettagli su percorsi o suggerimenti.
Alle volte invece ci si rivolge ad amici più o meno preparati… con cui sarebbe meglio andare in pizzeria piuttosto che in montagna a fare torrentismo o cordate !
Se invece vogliamo fare semplici passeggiate in ambienti aperti con pochi amici o in famiglia cerchiamo di andare in posti frequentati in cui è possibile comunque rientrare facilmente alla base, senza addentrarsi in zone sconosciute e che siano frequentati da altre persone e comunque comunicare a persone amiche o parenti i luoghi dove si passerà la giornata.
QUINDI… DEDUZIONE LOGICA, COMUNQUE SIA MAI ANDARE DA SOLI IN MONTAGNA !
LA PREVENZIONE
CONDIZIONI METEOROLOGICHE
Abbiamo accennato prima alle condizioni meteorologiche per effettuare un’escursione sicura. Non è detto che dobbiamo fare l’escursione per forza con una bella giornata di pieno sole… a volte è addirittura sconsigliato se quel sentiero è per esempio completamente senza copertura boschiva e prive di fonti d’acqua e le temperature sono elevate.
Da maggio a settembre dalle nostre parti prendersi una insolazione e/o disidratarsi è più facile di quello che si pensa.
Se i sentieri sono stati percorsi dalla pioggia o la neve durante la settimana dobbiamo aspettarci fango e fondo viscido, ma se gli ultimi due giorni sono stati assolati troveremo il fango ormai quasi secco… e quindi pericolo di frane o smottamenti del terreno.
Da queste cose dipenderà il tipo di calzatura da indossare per non avere sorprese e dal tipo di percorso da fare per evitare di farsi male. Ma lo vedremo più avanti.
In genere la guida naturalistica darà tutte le informazioni sul meteo atteso per la giornata escursionistica e se viene dichiarato un allerta meteo da giallo a rosso NON PUÒ FARE ALTRO CHE ANNULLARE L’ESCURSIONE.
ABBIGLIAMENTO, EQUIPAGGIAMENTO
L’abbigliamento è importante ma non riveste un ruolo primario nell’escursione, in Pakistan per salire sulle alte vette Himalaiane la gente del posto veste abiti quasi normali e affronta quegli ambienti che a noi pare impossibile affrontare senza l’abbigliamento tecnico.
Quindi vediamo quello che effettivamente è importante avere durante un’escursione di un giorno, quella classica che si parte la mattina e si rientra nel pomeriggio…
In > questo articolo lo affronto con una certa accuratezza e indico cosa è bene avere di base, compreso l’importantissimo scarponcino da trekking, e cosa anche di opzionale.
Anche l’equipaggiamento ha un ruolo essenziale che è bene non sottovalutare: una buona scorta di acqua da bere, un piccolo kit di pronto soccorso, qualche bustina di integratori di sali, un antistaminico, qualche barretta di cioccolata e il pranzo al sacco, leggero ma consistente e la frutta secca.
Un coltello multiuso, una tovaglietta e qualche corda o fascetta per riparare le scarpe o isolare una ferita se ne avessimo bisogno.
Il cellulare cerchiamo di tenerlo spento perché se serve manca sempre la carica… portiamo una macchina fotografica compatta per evitare di sprecare batterie del cellulare. Qui invece possiamo caricare una app. GPS per eventualmente avere la posizione satellitare esatta di dove ci troviamo.
Anche in questo caso la guida può dare importanti indicazioni mirate per quel tipo di escursione o trekking su cosa portare con se e cosa evitare.
INFORMAZIONE
Essere informati sui luoghi da visitare ha una doppia valenza, ovvero vivere l’esperienza nel migliore dei modi e conoscere le caratteristiche del territorio che visitiamo.
Sapere se è un luogo dove spesso accadono incendi o frane è sicuramente un valore aggiunto per affrontare con maggior consapevolezza l’esperienza.
Conoscerne la storia, la natura, l’ambiente ci porta a vivere meglio l’escursione ma anche qui la guida naturalistica esprime tutta la sua potenzialità descrivendo nel programma dell’escursione gli elementi essenziali di quel territorio e le caratteristiche specifiche di quegli ambienti.
DURANTE L’ESCURSIONE
RISPETTO DELLE REGOLE
Ma quali sono le regole ? Beh chiamarle regole effettivamente è eccessivo, diciamo che sono normali comportamenti da adottare o semplici suggerimenti quando affrontiamo un qualsiasi impegno che non dipende solo da noi o da altri.
Fondamentali sono il rispetto per i compagni di escursione e soprattutto per la guida che detta le condizioni per poter partecipare.
Imprescindibili sono:
rispettare gli appuntamenti;
seguire attentamente tutte le indicazioni della guida;
se in gruppo, mantenersi sempre compatti e nei casi estremi l’ultimo in fila deve sempre avere la guida a vista;
non superare mai la guida che sta avanti e mai dietro l’eventuale referente in coda;
non allontanarsi mai dal gruppo e se si ha necessità comunicarlo alla guida o al referente;
non raccogliere nulla, né lungo i sentieri, né durante le tappe di trasferimento;
darsi aiuto a vicenda e comunicare alla guida o referente qualsiasi cosa possa alterare o intralciare l’andamento del cammino;
non allarmarsi o lasciarsi prendere dal panico in caso di incidente o se si verifica un qualche evento atmosferico estremo;
dare aiuto alla guida in caso di necessità chiedendo alla stessa come potere essere utile ma senza prendere iniziative personali;
cercare di fare silenzio il più possibile parlando a bassa voce per non dare fastidio alla fauna e nel rispetto dei luoghi che si attraversano;
fermarsi in caso di problemi di salute anche momentanei e comunicarlo alla guida o al referente;
mantenere un passo il più possibile uniforme al gruppo durante il cammino;
indossare bene lo zaino per equilibrare i pesi;
bere durante il cammino anche se non si ha sete.
Tutto quanto sopra esposto anche se non elimina completamente il rischio, lo attenua considerevolmente, lasciando solo alla situazione imprevista ed imprevedibile l’eventuale emergenza.
Buone escursioni a tutti in sicurezza,
Giorgio De Simone