Questo primo mio articolo sull’escursionismo lo dedico alla Santuzza, la Patrona di Palermo a cui sono particolarmente attratto sia da un punto di vista religioso che puramente storico e culturale: Santa Rosalia.
Per un palermitano Monte Pellegrino è la montagna della Santuzza, la Santa Patrona Rosalia, e molti miei concittadini lo conoscono perché come devozione, una volta l’anno in settembre, mese dedicato alla patrona, scalano il monte percorrendo tutta la scala vecchia dalla base del monte per arrivare al bellissimo Santuario dove ogni anno il 4 di settembre, in occasione della venerazione come Santa vergine dalla Chiesa cattolica, viene svolta una emozionante funzione religiosa all’interno della suggestiva grotta dove la tradizione vuole la romita Rosalia Sinibaldi visse gli ultimi anni della sua breve ma intensa vita.
Possiamo sicuramente dire che la Santuzza è stata tra le prime “escursioniste” nel vero senso della parola, partendo dalla residenza della sua nobile famiglia alla Quisquina percorse boschi, pianori, colline, scalato monti e cime, si rifugiò in grotte e rifugi di fortuna per arrivare, dopo un percorso per quei tempi ovviamente pericoloso e pieno di insidie, al promontorio calcareo del Monte Pellegrino.
Oggi quel percorso è stato ricostruito con il contributo della Regione Siciliana e le associazioni ambientaliste ed escursionistiche propongono passeggiate lungo i sentieri nelle orme della Santa Romita siciliana. L’ Itinerarium Rosalie infatti è uno dei cammini più frequentati e naturalisticamente parlando più importanti dell’intera area Mediterranea. Attraversa parchi urbani, riserve, parchi regionali, aree protette, SIC, ZSC e ZPS della rete Natura2000.
Per percorrerlo basta rivolgersi a queste associazioni o anche al sottoscritto che avrà il piacere di accompagnarvi o indicarvi a chi rivolgersi, anche per brevi tratti dello stesso.
Ecco il percorso dell’Itinerarium Rosaliae, 180 km di strade urbane, extraurbane, sentieri, carrarecce forestali e terreno naturale:
