E’ una domanda comune, e ovviamente lecita, di chi vuole partecipare ad un’ escursione, hiking o trekking che sia, richiedere il grado di difficoltà di un percorso a chi organizza, guida o associazione che sia.
Ovviamente, dato che la guida o il referente dell’associazione o del gruppo non conosce personalmente tutti coloro che partecipano all’escursione, è d’uso comune utilizzare delle classificazioni standard dettate dalle maggiori associazioni qualificate in materia, come ad esempio il CAI, Club alpino Italiano.
Il CAI ha stilato una tabella di riferimento a cui la maggior parte delle guide si riferisce per la classificazione del percorso escursionistico. Ovviamente la guida o il referente deve conoscere benissimo il percorso stesso per poter individuare a quale grado di difficoltà appartenga lo stesso.
Ciò avviene per esperienza diretta dell’organizzatore o per aver eseguito una pre-escursione in tempi relativamente recenti (questa seconda prassi è sicuramente la più corretta ma dipende dalla affidabilità della guida o referente).
Il CAI ha al suo interno una commissione centrale escursionismo che in tempi passati ha stilato questa classificazione.
Il sottoscritto si basa su questa classificazione per indicare il grado di difficoltà del percorso escursionistico proposto, aggiungendone una personale, la prima, F = facile !
F = facile (NO CAI)
Passeggiata nella natura in facili sentieri, tracciati, prevalentemente in piano con una lunghezza inferiore ai 5 km e un dislivello massimo in salita di 200 mt. (questo grado non è contemplato nel decalogo CAI) che non richiede particolare preparazione fisica ma soltanto uno stato di buona salute fisica.
T = turistico
Itinerari su stradine, mulattiere o comodi sentieri, con percorsi ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono in genere sotto i 2000 m e costituiscono di solito l’accesso ad alpeggi o rifugi. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.
E = escursionistico
Itinerari che si svolgono quasi sempre su sentieri, oppure su tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua, quando, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Possono svolgersi su pendii ripidi; i tratti esposti sono in genere protetti (barriere) o assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi su roccia, non esposti, o tratti brevi e non faticosi né impegnativi grazie ad attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano l’uso di equipaggiamento specifico (imbragatura, moschettoni, ecc.). Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza del territorio montagnoso, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati.
EE = per escursionisti esperti
Itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari. Sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti). Terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.). Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minor impegno). Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all’apparenza senza crepacci (perché il loro attraversamento richiederebbe l’uso della corda e della piccozza e la conoscenza delle relative manovre di assicurazione). Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguati.
EEA = per escursionisti esperti con attrezzatura
Percorsi attrezzati o vie ferrate per i quali è necessario l’uso dei dispositivi di autoassicurazione (imbragatura, dissipatore, moschettoni, cordini) e di equipaggiamento di protezione personale (casco, guanti).
EEA – F ( ferrata Facile) Sentiero attrezzato poco esposto e poco impegnativo con lunghi tratti di cammino. Tracciato molto protetto, con buone segnalazioni, dove le strutture metalliche si limitano al solo cavo o catena fissati unicamente per migliorare la sicurezza.
EEA – PD ( ferrata Poco Difficile) Ferrata con uno sviluppo contenuto e poco esposta. Il tracciato è di solito articolato con canali, camini e qualche breve tratto verticale, facilitato da infissi come catene, cavi, pioli o anche scale metalliche
EEA – D ( ferrata Difficile) Ferrata di un certo sviluppo che richiede una buona preparazione fisica e una buona tecnica. Il tracciato è spesso verticale ed in alcuni casi supera anche qualche breve strapiombo, molto articolato, con lunghi tratti di esposizione; attrezzato con funi metalliche e/o catene, pioli e/o scale metalliche.
EAI = escursionismo in ambiente innevato
Itinerari in ambiente innevato che richiedono l’utilizzo di racchette da neve, con percorsi evidenti e riconoscibili, con facili vie di accesso, di fondo valle o in zone boschive non impervie o su crinali aperti e poco esposti, con dislivelli e difficoltà generalmente contenuti che garantiscano sicurezza di percorribilità.
Ovviamente ogni escursione va valutata effettuandone un sopralluogo di fattibilità, quindi la Guida Naturalistica valutando in tracciato da proporre assegna il grado di difficoltà informandone preventivamente i partecipanti.
Ciononostante ogni escursione, anche la più semplice, va effettuata con un ottimale stato di salute e l’attrezzatura di base obbligatoria, ovvero scarponcini da montagna, zaino e riserva d’acqua.
Per approfondire parti da qui: Abbigliamento e attrezzature per l’Hiking: naturalistico, in montagna, sportivo e sulla neve