Siamo alla fine di questo soggiorno a Lanzarote, la settimana è volata… oggi è l’ultimo giorno per visitare qualche altra cosa, domani sarà tutta la giornata dedicata ai voli di rientro, noi in Sicilia, facendo scalo a Milano Malpensa, quindi Palermo.
E’ una bella mattinata di sole ma, siccome la sera le temperature scendono, usciamo comunque con la felpina leggera e la giacca antivento. Appena usciti ci rendiamo conto invece che la giornata si prevede tiepida se non addirittura calda. Il termometro dell’auto mi segna 21 già alle 9:30 del mattino… il cielo è terso.
Facciamo la strada costiera che da Arrecife porta a Costa Teguise e nel giro di pochi minuti ci troviamo nel borgo marinaro.
Decidiamo di visitare il centro storico di Costa Teguise, il PUEBLO MARINERO, pensato da César Manrique e realizzato nei primi anni ’80 da un architetto locale, Alfonso Galán.
E’ presto e troviamo facilmente un parcheggio libero nella vicina Avenida Islas Canarias. Da qui passeggiamo verso il mare tra simpatiche e caratteristiche abitazioni canarie, a pochi passi da noi degli Aironi guardabuoi liberi, senza alcun timore, sostano in un giardinetto pubblico prospiciente un pub, già pieno di avventori che fanno la prima colazione. E’ una cosa veramente strana, di solito sono specie di uccelli abbastanza schivi e si allontanano mentre queste stranamente stanno tutte ben appollaiate nel loro piccolo giardinetto a prendere il sole… e si fanno fotografare da vicinissimo !
Ci crogioliamo al sole, i negozi sono già aperti sul lungomare e compriamo gadget e souvenir e anche qualche maglietta a manica corta per sostituire la felpina, divenuta ormai pesante per la temperatura abbastanza mite.
Il bel lungomare agevola la camminata e prima di arrivare al Pueblo Marinero ne facciamo un bel pezzo, tra ristorantini, negozietti e market per tutte le tasche.
Il centro del Pueblo Marinero è davvero speciale, si nota il tocco del genio di Manrique, è tutto armonicamente predisposto, le strutture ricettive non danno fastidio e si integrano perfettamente con l’ambiente voluto dall’artista.
Mentre camminiamo decidiamo di ritornare, stavolta per il pranzo, al Mirador Las Salinas, ma siamo praticamente dal lato opposto dell’Isola e quindi dopo questo grazioso giretto a Costa Teguise riprendiamo l’auto per la gioia di un locale a cui abbiamo ceduto il posto auto (tutto il mondo è paese…) e ci incamminiamo.
Decidiamo di uscire dalla vecchia strada per Costa Teguise che va verso Teguise e incontriamo questo edificio, una sorta di stazione postale che segnava l’antico ingresso al villaggio marinaro.
E’ ancora presto per andare a pranzo e decidiamo di visitare un altro bel punto panoramico con alla cima un santuario, è l’Ermita del Las Nieves, con il santuario della Nuestra Senora de las Nieves, alla quale ogni anno la Città di Teguise dedica una festa con tanto di processione proprio in questo luogo incantevole e suggestivo.
Si arriva dopo una lunga strada tortuosa superando Teguise in direzione Haria, che si inerpica in quello che viene chiamato il “Risco de Famara” una falesia a picco sul Golfo appunto di Famara.
Arrivati alla cima a quasi 600 mt slm si gode di un panorama spettacolare.
Sostiamo un po’, qui su la brezza è tesa, spira dal nord est un venticello frizzante che non agevola tanto la sosta e quindi facciamo un percorso breve per ammirare tutti i punti panoramici presenti a 360 gradi su questa altura, per poi visitare solo dall’esterno la caratteristica chiesetta e quindi riprendere l’auto per andare verso l’altra meta… c’è un po’ di fame in noi… avviamoci quindi verso il ristorante Mirador de Las Salinas.
Ripassiamo da Teguise e ci ripromettiamo di tornare dopo pranzo per una visita al tramonto nella graziosa cittadina ex capitale dell’Isola.
La strada che porta alla Salinas de Janubio passa per La Geria, Uga e Yaiza, bei panorami accompagnano il percorso già visti altri giorni ma ad ogni ora qui cambia il paesaggio.
Arriviamo intorno le 14, ma prima visitiamo brevemente la storica Salinas dove alla bodega acquistiamo qualche ricordo di questo luogo, come il sale puro estratto qui.
Poi dritti a pranzare… la vista è eccezionale, sulle saline, il menù tutto ricco e interessante e noi prendiamo un antipasto di crocchette fatte in casa di cernia e gamberi e un piatto tipico della cucina spagnola riadattato alla cucina locale, l’ Arroz Caldoso de carabineros de La Santa, una buonissima zuppa di riso e gamberoni locali a dir poco squisita.
Facciamo conoscenza con lo chef per fargli i complimenti, e scopriamo che è un ragazzo italiano che lavora qui ormai da anni e che ha come obiettivo la cucina tradizionale spagnola realizzata con i prodotti locali disponibili, ovviamente con un tocco di classe che solo uno chef italiano può dare a qualsiasi piatto !
Gli auguriamo tanta fortuna, a lui e al team, se lo meritano davvero.
Ripassando per La Geria proviamo un’altra cantina, che poi veniamo a sapere addirittura più antica, ovvero El Grifo. Visitiamo la bodega e ci sediamo a gustare un buon bicchiere di bollicine, un vino importante, fatto da uve coltivate in vigneti locali, una Malvasia Volcanica Brut del 2018… buonissimo. Ci viene spiegato in spagnolo tutto il procedimento dal personale che ci serve le degustazioni ed è tutto molto interessante.
Il nostro in effetti è un brindisi perchè proprio oggi mia moglie compie gli anni e quindi ! Prosit !
Fatta questa piacevole sosta dopo pochi chilometri ci fermiamo a Teguise per una passeggiata al tramonto. Parcheggiamo facile stavolta, l’avevamo visitata il primo giorno di domenica con il mercatino che occupava tutte le vie e viuzze del suggestivo centro storico e non l’avevamo potuto godere abbastanza.
Ci siamo riservate quindi queste ultime ore a Lanzarote per dare un arrivederci a questa simpatica cittadina e a questa straordinaria isola dell’Atlantico che ci ha fatto scoprire la voglia di viaggiare a contatto con la natura, di averci fatto vivere momenti di estrema rilassatezza e di averci fatto battere forte il cuore nello scoprire posti dalla immensa, struggente, selvaggia bellezza.
Grazie Isole Canarie. Mi sono promesso di ritornare per visitare La Gomera per la mia voglia di conoscere angoli di natura selvaggia, magari ripassando, perchè no, proprio da questa terra, tanto tormentata dalla natura, quanto viva e accogliente !
Grazie Lanzarote !