Con il WWF Sicilia Nord Occidentale, di cui faccio parte come referente per le attività sociali di escursionismo, e in collaborazione con l’Associazione Amici dei Cammini Francigeni di Sicilia, di cui fa parte Salvo Balsamo, anch’egli del gruppo escursioni del WWF, abbiamo effettuato una 4 giorni di cammino dal 25 al 28 aprile 2024, su un percorso ad anello che potesse dare un’idea ai partecipanti delle grandi potenzialità dei territori attraversati dalla Magna Via Francigena di Sicilia, un cammino che, partendo da Palermo, dopo diverse tappe, arriva ad Agrigento (info: https://www.viefrancigenedisicilia.it).
Il percorso che Salvo Balsamo ha proposto, partendo da Cammarata, ci ha portato prima a Castronovo di Sicilia, poi a Prizzi per arrivare a Santo Stefano di Quisquina per poi ritornare a Cammarata.
La partenza in auto da Palermo per i 14 partecipanti è avvenuta alle 8:00, arrivando alla stazione di Cammarata alle 9:30, giusto il tempo di prendere Giovanni per completare il gruppo di 15.
Riprese le auto arriviamo al Bar Sicilia di Cammarata alle 10, il tempo per un caffè, per la prima credenziale, e lasciare il secondo bagaglio per il trasbordo a Castronovo e si parte per la prima tappa: Cammarata-Castronovo di Sicilia.
E’ il 25 aprile, festa della liberazione non possiamo non fare un saluto al monumento ai caduti ascoltando la banda del paese e facendo la foto di gruppo.
Oltre a Salvo 1 il gruppo è formato da soci molto motivati e carichi, da Salvo 2, Gianni, Gioacchino, Vera, Carmelo, Rosa Alba, Pietro, Laura, Rolando e Giovanni. In questa prima tappa si aggregano anche Francesco, Vincenzo e Marinella.
La giornata è poco nuvolosa, fresca, ideale per camminare. Si parte in discesa… che bello !
Questa è una tappa che di solito i pellegrini fanno al contrario, ma sarà sempre così in quanto percorreremo tutte le tappe del cammino a ritroso, “controsenso” come ci ricorderanno in molti durante le tappe… fino al punto che qualcuno ci dice “attenzione ! state andando al contrario” !
Il primo percorso è un sentiero natura, una carrareccia, probabile interpoderale… alle porte di Cammarata un tracciato che tra i campi di Sulla scende verso valle… in alcuni punti addirittura le “tribù” di Orchis italica superano in quantità la Sulla coronaria ed è un’esplosione di colori, odori e aromi che si sprigionano nell’aria.
Mi sento fortunato perché, curando la coda del gruppo, i profumi provocati dal calpestio di erbe aromatiche presenti lungo il sentiero di chi mi precede inebriano l’aria di chi segue.
E poi vuoi mettere ? Avere capo “spedizione” il grande Salvo Balsamo è una grande emozione.
Salvo è uno dei promotori della realizzazione dei cammini francigeni, è colui che conosce il territorio e chi ci vive come fosse casa sua, lo ha percorso palmo a palmo, lo ha tracciato, ha intrecciato conoscenze e relazioni e adesso ne cura la segnaletica… e quindi non potevamo avere miglior accompagnatore !
Il percorso, scendendo, ci fa scorgere paesaggi incredibili, a me sconosciuti, Castronovo da qui pare lontanissima, un territorio che trasuda della fatica di chi nei millenni ha lavorato queste terre, tanto aride quanto preziose, campi infiniti di sulla, grano, frutteti rigogliosi, uliveti e vigneti sparsi e distribuiti come fossero inquilini tra vie d’acqua che separano questo grande condominio in cui l’uomo è ospite, alle volte non gradito, e ciò è scandito al nostro passaggio dal latrato lontano e vicino dei cani pastore a guardia delle terre.
La vista della flora spontanea è un tripudio di colori, dal malvone alla ferula, dalla viperina al romice, tra tutte scorgo il Cardo dei lanaioli ancora verdissimo che, per conservare l’umidità la raccoglie alla base delle sue foglie, per gli antichi quest’acqua era considerata come un potente cosmetico, per poi lasciare a fine ciclo vitale un ramo secco e irto il cui fiore (brattea) era utilizzato dai nostri avi per cardare la lana.
Segni di coltivazioni vetuste che solo la terra può ricordare ancora… l’uomo moderno non sa neppure che esiste questa fantastica pianta !
E così la Ginestra odorosa lascia spazio all’Artemisia arborescens, che a volte si intrecciano in un abbraccio che solo in natura può avvenire: specie diverse, forti e resistenti che si aiutano a vicenda per superare ognuna le proprie difficoltà… sì… solo in natura avviene… l’uomo ha ancora tanto da imparare dalle piante !
Tra questa immensa bellezza e tranquillità arriviamo ad un punto storico, importante per il cammino, dove facciamo una pausa: Casale San Pietro. Questi sono luoghi che attraversano il tempo e raccontano un territorio e dovrebbero essere più tutelati e gestiti per la migliore fruizione.
Dopo una breve sosta per un piccolo spuntino e una bevuta si riparte.
Arrivati alla fine della discesa ecco il guado del Fiume Platani ridotto a rigagnolo, dopo una stagione invernale secca e torrida… è qui che l’uomo ancora una volta si scopre inadeguato al suo ruolo di ospite… il degrado e l’incuria trionfano, la vicinanza al ponte sulla statale e alla stessa strada fa si che la zona sia una sorta di discarica dell’umana inettitudine.
Quindi si risale… e tra mandorleti, uliveti, agrumeti e frassineti arriviamo in un luogo incantato… le Grotte di Capelvenere !
Piccola sosta per gustare questo luogo che affonda le radici nel tempo in cui questa terra era abitata da genti riconducibili al popolo sicano.
Da lì a poco la sosta pranzo presso l’azienda agricola Colle San Vitale, chiusa per la festività ma che consente ai pellegrini di passaggio di riposarsi in comode panche e rifocillarsi con una fresca acqua di fontana.
Consumato il fugace pasto il nostro obiettivo è camminare, camminare camminare… e arrivare… e da adesso in poi solo salita e fatica perché la temperatura sale e il cielo si va sgomberando dalle nuvole, il sole a tratti picchia forte… le gambe cominciano a risentirne…
Salutiamo con un po di dispiacere i nostri amici aggregati alla prima tappa, ovvero Francesco, Marinella e Vincenzo che si staccano per tornare all’auto precedentemente parcheggiata nei paraggi del Casale San Pietro per rientrare in città… non senza far trapelare un po di emozione ! Il cammino ci ha già segnato…
Da lì a poco, risalendo tra percorsi misti di asfalto e stradella, arriviamo in erta salita verso Castronovo… passando da boschetti di Sambuco, campi di Sulla nei cui bordi osserviamo orchidee selvatiche come la Serapide e il Gladiolo dei campi… tutto a dir poco spettacolare.
L’arrivo a Castronovo è faticoso ma nello stesso tempo appagante. Il paesino è semivuoto, anzi vuoto… per la festa, gli scarponi calpestano il basolato e i nostri passi risuonano e rimbalzano tra i vicoli e qualcuno si affaccia alla finestra… una di queste è la signora che accoglierà una parte del nostro gruppo e ci chiede a voce sostenuta… “il Sig. Balsamo ?” !
Capiamo che siamo arrivati… ancora qualche metro e alla Chiesa Madre, punto di arrivo, veniamo accolti per essere ospitati dalle strutture aderenti all’accoglienza diffusa aderenti al cammino.
Recuperati i bagagli si va… una birra fresca al primo bar e poi una bella doccia corroborante…
Da li a poco ci viene voglia di salire al Colle San Vitale, la rocca di Castronovo… la curiosità è più forte della stanchezza.
Io, Carmelo, Salvo e Gioacchino saliamo… ancora… splendide vedute… da San Vitale… prima del tramonto Castronovo, con la Valeriana rossa che fa da cornice, sembra appoggiata alla collina come una Poiana nel ramo più alto di una quercia… domina il sottostante territorio.
Domani sarà dura… la giornata più dura… una cena corposa ma equilibrata ci attende ma il primo tassello del nostro cammino è stato piantato… il primo timbro nella credenziale affisso… !
Buonanotte… ma solo dopo un pediluvio con acqua fredda e una massaggio con gel all’arnica per cavalli…
In breve: tappa di 14 km più 3 per la Rocca. Saliscendi per un totale di oltre 1100 m di dislivello totale.
Elenco specie osservate: https://www.inaturalist.org