I boschi della Ficuzza: un prezioso scrigno di biodiversità

Una bella domenica di ottobre è ideale per affrontare una facile escursione in natura. Il cielo terso, una temperatura mite e il meteo stabile fanno si che la giornata può essere gradevole e rilassante. 

I Boschi della Ficuzza. Godrano, 13/10/2024

Insieme al gruppo escursioni del WWF abbiamo pensato di visitare ancora una volta la nostra riserva più estesa della Sicilia Occidentale, la RNO Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago.

Oltre 7000 ettari di estensione con una intensa e varia copertura boschiva. L’itinerario è un classico, ma sempre incantevole e vario a seconda della stagione in cui si esegue: Santa Barbara, Laghetto Coda di Riccio e Pulpito del Re. Sette chilometri circa facilmente eseguibili anche con un gruppo consistente e variegato.

Si parte dall’area attrezzata chiamata “Valle Maria”, vicino Santa Barbara sulla provinciale che da Bivio Lupo porta a Godrano. La domenica questi luoghi sono affollati dalle famiglie che decidono di trascorrere la domenica in natura ed è sempre un po difficoltoso trovare parcheggio, ma per fortuna, arrivando presto, non più tardi delle 9:30, si può essere quasi sicuri di sistemare l’auto.

Da questa ampia radura erbosa partiamo per il bivio 4 finaiti attraverso il sentiero naturale che affianca la carrareccia forestale, una volta sede dell’antica strada ferrata, oggi totalmente adibita a sentiero naturalistico.

Prima della “galleria Gargioli” si sale a sinistra tra tappeti di Ciclamini appena sbocciati e il Crocus endemico al primo sole… si arriva al bivio dove si incrociano alcuni sentieri che portano in differenti siti della riserva. Noi saliamo verso una facile carrareccia forestale verso Ficuzza che è anche la tratta nr 8 del cammino Itinerarium Rosaliae“, che da Palermo porta a Santo Stefano Quisquina sulle orme della patrona di Palermo, Santa Rosalia. Qui roverelle, querce da sughero e un sottobosco ricco e intenso di rovo e pungitopo ci accompagna nella facile salita fino al bivio per il pulpito del Re.

Ma invece di andare subito alla meta proseguiamo verso Ficuzza fino all’innesto con il Sentiero Italia codificato come 531 che, da qui, su sentiero naturale, inerpicandosi a fianco del Vallone Rocca d’Elice, ci porterà  alla immensa Sughera di Ficuzza posta a 850 m slm, una maestosa e monumentale quercia, una Quercus suber, con un’età stimata di circa 400 anni, ove sosteremo per rifiatare, fare una bella foto di gruppo e successivamente, scendendo di livello, al laghetto Coda di Riccio ove osserveremo una bella e tranquilla colonia di Folaghe in acqua e qualche limicolo, forse corrieri, sulle aride sponde.

Ritornando indietro e riportandoci sul Sentiero Italia, stavolta in direzione del Pulpito del Re, durante il percorso, lungo il vallone, si aprono scorci panoramici magnifici che spaziano su tutta la catena montuosa della Rocca Busambra che si estende da est a ovest e con i suoi oltre 1600 m slm domina il versante nord che stiamo percorrendo,  passando per Rocca Ramusa, fino ad arrivare al Pizzo Nicolosi, ultima propaggine di questa catena montuosa di origine giurassica.

Un punto in particolare è estremamente suggestivo, dopo portella Gramigna a oltre 860 m slm, nei pressi del Cozzo Castreria, dove un blocco di roccia a mo di balcone strapiomba su un fronte proprio perpendicolare alla catena, aprendosi sulla distesa boschiva di Valle Agnese e tutta la catena montuosa. Qui una foto è d’obbligo.

Si possono osservare facilmente Corvidi, Poiane, Gheppi e altri rapaci stanziali di grandi dimensioni, alcune specie molto importanti e protette. 

Qui il terreno friabile, dovuto alla erosione dell’arenaria, forma sabbie fini e sembra, in alcuni tratti, di camminare su una spiaggia. Questi residui incanalati sul vallone e defluiti attraverso il bacino imbrifero del fiume Eleuterio dovrebbero portare fino al mare questi accumuli alimentando gli arenili marini.

Da qui in discesa raggiungiamo la nostra meta, il Pulpito del Re dove consumiamo il nostro pranzo al sacco insieme a una moltitudine di gitanti e famigliole. Prima di riprendere il cammino per il rientro una puntatina al punto panoramico vicino è d’obbligo.

Qui il panorama spazia tra Valle Maria, il Bosco del Cappelliere, il Bosco di Mezzojuso e Pizzo di Casa, l’ultima propaggine ad est della catena della Busambra.

Il rientro lo facciamo percorrendo ancora il Sentiero Italia, su traccia naturale sottobosco, dove incontriamo altre belle sughere, roverelle ancora piene di fogliame come se l’autunno ancora fosse cosa lontana…

La pineta, i fumi delle braci ancora attive e il brusio dei gitanti ci avvisa che siamo arrivati all’area attrezzata dove ci salutiamo col gruppo e ci auguriamo reciprocamente di rivederci presto in altri bei percorsi naturalistici.

Testi e foto: Giorgio De Simone

 

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