Incendi dolosi: il WWF centra il problema

Faccio mio il comunicato emesso dal WWF Sicilia sulla piaga dei roghi, giustamente definiti crimini di natura ove non esiste la figura del piromane ma una strategia terroristica dai profili ancora oscuri.

Devastazione dopo l’incendio di agosto 2021 presso il demanio San Matteo di Erice

Il circuito diabolico degli incendi

La puntualità e la sintonia con le condizione meteorologiche avverse, la contemporaneità, la metodicità, la “professionalità” e la spudorata consapevolezza di impunità, rendono indubbio il fatto che siamo dinanzi un’entità organizzata, “cosciente” e “pensante”, in grado di “pianificare” gli incendi a fronte di ben precisi obiettivi che vanno ricercati in disparati interessi, grandi e piccoli.

Secondo il WWF Sicilia, la risposta per combattere gli incendi deve essere anch’essa “pensata”, “pianificata” e adeguata a tutte le possibili cause che generano gli incendi.

Bisogna spazzare quella opaca area di interessi illeciti e criminali, che vede nel circuito diabolico “brucio, ottengo i finanziamenti, riforesto, ribrucio”, una fonte inesauribile da sfruttare all’infinito.

Gli incendi sono diventati più che mai una perversa leva per movimentare ingenti risorse economiche che, attraverso le infinite campagne antincendio, sono portatrici di tutele clientelari, di sprechi e di assistenzialismo, di uso emergenziale ed incontrollato delle risorse. Solo attraverso un cambiamento radicale del Sistema Forestale Regionale si potranno perseguire questi obiettivi.

Una struttura, senza finalità politiche elettoralistiche e clientelari ma dotata di alta professionalità e forte motivazione. È indispensabile anche la presenza dello Stato in tutte le sue forme (forze di Polizia, Magistratura Civile, Penale ed Amministrativa, Prefetture, ecc.) per costituire un sistema di Intelligence e di controllo, dei costi e delle attività illecite. Occorre inasprire il reato di incendio elevandolo a crimine di natura e tentato omicidio.

Prevenzione e controllo del territorio

Mentre la soluzione più efficace, che non elimina ma riduce il pericolo degli incendi, è la prevenzione e la manutenzione, associata ad un costante controllo del territorio.

Nell’immediato e cioè già ora, questa estate, riteniamo indispensabili, per proteggere quanto rimasto, le seguenti iniziative da parte della Regione Sicilia:

• Potenziare in modo urgente e per quanto possibile, il Corpo Forestale Regionale in uomini e mezzi e sincronizzare le attività della Protezione Civile Regionale con quelle del Servizio Antincendio Boschivo e i corpi militari dello stato.

• Intervenire presso i Comuni con aiuti o in casi di inadempienze con diffide, per metterli in grado di controllare più efficacemente il territorio e fare rispettare le ordinanze sugli incendi.

• Fare in modo che il catasto degli incendi venga aggiornato in tempo reale, sempre di concerto fra regione e Comuni, per potere applicare i provvedimenti di legge esistenti in materia, valido deterrente, questo, per l’appicco di altri incendi.

• Rendersi sostenitrice della immediata formazione di Nuclei interforze di Polizia che con operazioni di Intelligence ed analisi dei fatti fin qui avvenuti, possa almeno riuscire a ricostruire i singoli incendi e possibilmente scovare o quanto meno “impensierire” gli artefici.

• Sviluppare nell’ambito di S3 e del PNRR Siciliano nuove tecnologie di early warning, contrasto agli incendi e di supporto alle indagini implementando i controlli in remoto, la digitalizzazione del sistema e il controllo del territorio.

 

 

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