Il GeoSito di Favignana: lo Scindo Passo

Scindo Passo Falesia Favignana

Tra le particolarità della nostra straordinaria Sicilia c’è l’estrema varietà geologica della sua formazione.

Studiosi di tutto il mondo frequentano da sempre la nostra isola per approfondire le origini del pianeta e l’evoluzione geologica dello stesso proprio perché la Sicilia ha subito praticamente tutte le evoluzioni geologiche dalla nascita del pianeta ad oggi, con vulcani attivi perenni in terra ferma e in mare a grandi profondità, frane e movimenti tellurici !

Per questo, e altri motivi di carattere scientifico, nel 2016 è stato stilato un elenco di “Siti di interesse Geologico” da proteggere in sede internazionale che diverranno appunto GeoSiti.

Il decreto, firmato dall’allora assessore al territorio e ambiente Maurizio Croce, porta la data del mio compleanno… il 20 luglio del 2016 !

ECCOLO:

 

DECRETO SITI INTERESSE GEOLOGICO REGIONE SICILIANA

 

Secondo l’art. 1 comma 2: “Si definiscono Geositi quelle località o territori in cui è possibile riscontrare un interesse geologico, geomorfologico, paleontologico, mineralogico o altri interessi connessi con la natura geologica dei luoghi e che, presentando un riconosciuto valore scientifico/ambientale, vanno preservati con norme di tutela specifiche.”

 

Fatta questa premessa andiamo al sito che voglio evidenziare, ovvero quello presente nell’elenco del decreto all’allegato 2 nella provincia di Trapani ovvero: NAT-9FA-0320 – Falesia Scindo Passo – Isola di Favignana.

L’allegato al decreto presenta anche un secondo GeoSito su Favignana ovvero le Calcareniti Pleistoceniche di Favignana, cioè le cave di Cala Rossa.

Sapere di avere queste bellezze naturalistiche e ambientali dovrebbe essere un pregio e un valore aggiunto al territorio e invece ho seri dubbi che si conosca questa opportunità che potrebbe portare ulteriore pregio ad un turismo ormai invasivo e oppressivo che limita ai due mesi estivi l’impegno della comunità isolana.

Già la Grotta del Genovese a Levanzo è di un’importanza archeologica e geologica immensa, con Monte Falcone a Marettimo che si staglia a  quasi 700 m slm e questi potenziali GeoSiti di Favignana si completerebbe un’offerta turistica di livello naturalistico-ambientale e accademico che potrebbe portare tutto l’anno studiosi, appassionati o semplici gruppi di escursionisti a godere di queste bellezze fuori dal caos estivo, basterebbe mettere a rete queste realtà utilizzando le professionalità già presenti nelle tre isole dell’arcipelago, supportata dalla presenza di una Area Marina Protetta tra le più estese e importanti del Mediterraneo.

 

 

Proprio in questi giorni di Novembre 2023 ho soggiornato a Favignana e ho potuto rivedere la Falesia di Scindo Passo con un’altro occhio… con l’emozionante panorama dell’ambiente costiero sottostante, la bellezza della falesia e la bellissima flora endemica tipica di questi “Calcari di piattaforma e successioni pelagiche condensate (calcari nodulari e ammoniti) del Triassico superiore-Giurassico medio” ovvero tra 160 e 230 milioni di anni fa, come viene definito nella Carta Geologica Regionale, così friabili e delicate, dove la flora stessa riesce a trattenere il continuo assestamento di crollo della falesia.

Euforbie, Finocchio marino, Garofanino delle rupi, Lentisco, Periploca… sono solo alcuni esempi di questa bellissima esplosione di vita, facente parte della gariga costiera della fascia mediterranea delle Egadi.

Tutto il promontorio è facilmente visibile grazie alla ex strada costiera, da anni chiusa al traffico e sostituita dalla galleria proprio scavata alla base del massiccio di Scindo Passo e che collega le due ali della “Farfalla”, come viene chiamata romanticamente l’Isola di Favignana.

Non è accessibile perché è una parete quasi verticale dove i nidi di rapaci, Gheppi e Poiane e della Rondine montana qui svernante come in pochi altri luoghi (Rondine-montana-Surdo-T.-A.-La-Mantia-Lo-Cascio-Massa.pdf ) offrono un sottofondo carico di emozione: da un lato lo stridio dei Gheppio altissimi sulla falesia e dall’altro l’infrangersi del mare tra le rocce in fondo alla falesia dove una colonia di Gabbiano reale mediterraneo non si fa certo scrupoli a volteggiare e con il tipico vociare scomposto e deciso contrastando il forte gracchiare dei Corvi imperiali che dominano le falesie di questo territorio. Tra le rupi tranquille Pernici rosse (nascondendosi dagli spari dei cacciatori) fanno capolino. 

Infine non a caso la zona  che si affaccia al mare fu utilizzata a scopi militari anche durante l’ultima guerra, peccato sia fruibile, in sicurezza, solo con accesso privato da una struttura adibita a scopi ricettivi. Io ci sono arrivato dalla costa ma non fatelo, non è sicuro !


Per informazioni e ulteriori approfondimenti contattatemi o visitate queste altre pagine:

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